Studio commerciale Picinotti e Puzzella - Il tuo Commercialista ad Arezzo

Sembra essere ormai definitivamente sciolto il dubbio relativo alla data d’ingresso degli operatori economici di minime dimensioni nel mondo della fatturazione elettronica. In base a quanto può evincersi dalla bozza del decreto legge contenente ulteriori misure di attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza, approvato ieri dal Consiglio dei Ministri, i soggetti che hanno adottato il regime di vantaggio (art. 27 commi 1 e 2 del DL 98/2011) o il regime forfetario (art. 1 commi da 54 a 89 della L. 190/2014) e le associazioni sportive dilettantistiche precedentemente escluse (art. 1 e 2 della L. 398/91) saranno tenuti a emettere fattura elettronica mediante Sistema di Interscambio a decorrere dal 1° luglio 2022.

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Fonte Eutekne

Senza green pass non si potrà più lavorare, né svolgere volontariato o attività di formazione. Imprenditori, lavoratori autonomi, dipendenti, professionisti, co.co.co., prestatori occasionali, volontari, domestici: tutti, dal 15 ottobre, per accedere nei luoghi di lavoro, dovranno avere la «certificazione verde Covid». Lo stabilisce la bozza di decreto legge approvata ieri dal consiglio dei ministri. Spetterà ai datori di lavoro fare i controlli, anche a campione, con procedure da definire entro metà ottobre. Chi è colto senza il green pass sarà sospeso da lavoro, privato di ogni forma di retribuzione, ma conserverà il posto di lavoro. 

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fonte Italia Oggi

Tutti i lavoratori appartenenti al comparto pubblico e privato, inclusi i liberi professionisti e i collaboratori familiari, dal 15 ottobre dovranno dotarsi di green pass per accedere ai luoghi di lavoro. L’estensione dell’obbligo di certificazione verde è previsto dal decreto approvato dal Consiglio dei Ministri nella seduta del 16 settembre. Chi non ha il green pass non potrà accedere all’interno dei luoghi di lavoro e verrà considerato assente ingiustificato. Dopo cinque giorni di assenza ingiustificata, nell’ambito del comparto pubblico, e solo un giorno nel privato, il rapporto di lavoro è sospeso e non è dovuta la retribuzione. Per le violazioni è prevista una multa tra 600 e 1.500 euro. I datori di lavoro sono tenuti a verificare il rispetto delle prescrizioni.

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Fonte Ipsoa

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