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Nella tarda serata di venerdì 6 novembre, il Consiglio dei Ministri ha approvato il decreto legge che introduce ulteriori misure per fronteggiare l’emergenza sanitaria in corso (c.d. “Decreto Ristori bis”).

A seguito delle nuove restrizioni introdotte dal D.M. 03.11.2020, il Decreto stanzia infatti ulteriori risorse per tutelare imprenditori e lavoratori. Di seguito, una sintesi delle previsioni annunciate.

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Fonte Euroconference

 

Il bonus sulle locazioni di immobili non ad uso abitativo può essere richiesto anche per i mesi di ottobre, novembre e dicembre. Lo prevede il decreto Ristori (D.L. n. 137/2020). Pertanto, anche se solo per alcune attività maggiormente colpite dalle chiusure e limitazioni (quali discoteche e attività di ristorazione), la misura prevista dal decreto Rilancio per alleviare i costi sostenuti nei mesi di marzo, aprile, maggio e giugno (luglio per gli stagionali) da imprese e lavoratori autonomi che hanno subito un rilevante calo del fatturato a causa della crisi innescata dall’epidemia da Covid-19, si estende ulteriormente coprendo anche l’ultimo trimestre dell’anno.

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fonte Ipsoa

 

Restituire parte della spesa sostenuta a chi, rinunciando ai pagamenti in contanti, si avvarrà della moneta elettronica per gli acquisti: è il meccanismo del cashback, che il Presidente del Consiglio Conte ha anticipato alla stampa tra le misure di contrasto all’evasione fiscale. Si tratterà di un bonus pari al 10% della spesa pagata con strumenti di pagamento tracciabili e il ristorno al contribuente sarà su base semestrale, con un tetto massimo di 3.000 euro, pari a 1.500 euro per semestre. Con la moneta elettronica, ponendo gli acquisti di beni e servizi a parziale carico dello Stato, si spera dunque di far emergere il sommerso nelle transazioni verso il consumatore finale privato. Funzionerà?

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fonte Ipsoa

Negozi a numero chiuso. Dal 26 ottobre e fino al 24 novembre è obbligatorio, in tutti gli esercizi commerciali, esporre un cartello che riporti il numero massimo di persone ammesse contemporaneamente nei locali medesimi, sulla base dei protocolli e delle linee guida vigenti.

Quella prevista dall'art. 1, comma 5, del dpcm 24 ottobre 2020, non è formalmente una norma di contingentamento degli accessi ai negozi, ma di fatto l'effetto non è molto diverso.

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fonte Italia Oggi

Imprenditori, lavoratori autonomi e percettori di redditi agrari, per uscire dalle difficoltà economiche causate dal lockdown, possono contare sul contributo a fondo perduto previsto dal decreto Rilancio. L’importo erogabile è determinato applicando una percentuale alla differenza tra l’ammontare del fatturato e dei corrispettivi del mese di aprile 2020 e l’ammontare del fatturato e dei corrispettivi del mese di aprile 2019. Spetterà all’Agenzia delle Entrate procedere all’accredito della somma dovuta, qualora non sussistano controindicazioni, direttamente in conto corrente bancario o postale intestato al soggetto beneficiario.

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fonte Ipsoa